Fuori era primavera è un intimo racconto degli italiani in lockdown: dalle meravigliose piazze Italiane vuote, agli eroi in prima linea nelle corsie degli ospedali, ai balconi in festa, alle riprese domestiche. Una testimonianza collettiva filtrata attraverso la regia e la visione di un grande artista che, con un vero e proprio film documentario, restituisce alla nostra futura memoria una fotografia autentica e completa dell’Italia di oggi.
Resoconto per immagini di tre anni di ricerca trascorsi lungo le zone di confine tra Siria, Libano, Iraq e Kurdistan. In nome di un'idea di Medio Oriente privo di linee separatrici ma scavato dalle ferite di guerra e occupazione, varie storie di umanità si intrecciano: un cacciatore in barca tra i canneti e una squadra di guerrigliere in pattuglia, un ragazzo che lavora a giornata per aiutare la famiglia e dei soldati a un posto di blocco. Uno spettacolo teatrale messo in scena dai pazienti di un ospedale psichiatrico e una maestra elementare che fa terapia di classe. Madri che hanno perso figli e figlie prigioniere che comunicano con le madri. Tra luce e oscurità, un mondo che resiste e reclama il suo quotidiano.
Paragonato dal New York Times a Tom Waits e Randy Newman, Paolo Conte è uno dei massimi cantori della provincia del mondo: le sue canzoni visive formano un immaginario atlante dell'anima, del suono e della poesia. Perché Conte ti porta via e ti affascina con uno spettacolo di arte varia, fingendo di passare per caso al Bar Mocambo, mentre una tragedia minima incombe tra il sorriso e una furtiva lacrima. Il documentario è un itinerario ideale con la voce narrante di Luca Zingaretti per raccontare un personaggio eclettico e, per certi versi, misterioso. Una grande storia, non soltanto musicale. È un intreccio di parole, versi e musiche che scattano foto del nostro immaginario attraverso le canzoni, i concerti, gli amici e le riflessioni del grande artista astigiano.
Gli scenari leonardeschi trasformati in quadri cinematografici per raccontare l'arte, gli amici, i rivali, le leggende e i mondi di Leonardo da Vinci negli anni trascorsi a Milano.
Docufiction italiana che racconta la strage di Piazza Fonatana del 12 dicembre 1969.
Storie attuali e storie senza tempo, storie che hanno una risonanza nazionale e storie che, pur nascendo in un contesto apparentemente marginale, fotografano la contemporaneità. "Caro Marziano", prende spunto dalle capsule del tempo: contenitori che custodiscono oggetti e informazioni, per preservarle in vista di un eventuale incontro con una civiltà aliena.
Ibi ha fotografato e filmato la sua vita in Italia per 10 anni. Questo film nasce dalle sue immagini, dalla sua creatività, dalla sua energia. Per la prima volta in Europa un film interamente basato sull'auto-narrazione diretta e spontanea di una donna migrante, che racconta sé stessa e la sua Europa ai figli rimasti in Africa. Un viaggio intenso e intimo nel mondo difficile, vivo e colorato di un’artista visiva ancora sconosciuta.
Cinque mondi, cinque modi di raccontare il cinema, cinque differenti visioni: sono i mondi dei cinque registi italiani premi Oscar che raccontano di quale cinema si sono nutriti,
Sessanta cittadini, estratti a sorte da un sistema informatico, prendono posto nell’aula in cui si celebrano i processi della II sezione della Corte d’Assise d’Appello. Dopo una giornata sapranno chi, fra di loro, verrà scelto dal Presidente della Corte come giudice popolare: figura anonima, relegata ai margini della scena nelle pagine di cronaca giudiziaria, ma comunque determinante, con i propri giudizi di condanna o assoluzione, ai fini degli esiti processuali.
Il documentario, per la prima volta, indaga in profondità la passione di Federico Fellini per quello che lui definiva, in breve, il mistero, l’esoterico, il "mondo non visto" in una ricerca incessante di altre possibilità, altre dimensioni, altri viaggi e di tutto quello che può far volare lo spirito e la mente.
Quando Abdallah - fondatore e leader storico del Gaza Parkour Team - venne invitato in Europa, alcuni anni fa, decise di non tornare a Gaza nel tentativo di diventare un atleta professionista. Oggi il suo amico e compagno di squadra Jehad vive ancora segregato nella Striscia. Ogni giorno allena i membri più giovani della squadra: solo lo sport permette loro di tenere in vita la speranza... anche lui sogna di lasciare la Palestina. Un giorno Abdallah decide che iscriversi alla competizione di parkour in Svezia. Negli stessi giorni, Jehad riceve finalmente il visto che aspettava da anni... ma come si può diventare uomini liberi, se il prezzo della libertà è perdere tutto ciò che si ama?
Nel 1990, un sesto della popolazione del Bhutan venne esiliato perché chiedeva maggiori diritti democratici al sovrano e da allora vive in un campo profughi in Nepal, nell’indifferenza totale della comunità internazionale. Ora verranno “ricollocati”. Migliaia di famiglie saranno costrette a emigrare e l’identità Lhotshampa scomparirà. Noi abbiamo vissuto con loro, a Khudunabari, e abbiamo raccolto le loro testimonianze. In particolare, quella di Sarita, una ragazza di 13 anni, nata nel campo profughi. Tutti si aspettano che la vicenda di questi profughi venga raccontata in maniera melodrammatica. La nostra scommessa è di credere nell’ironia come arma per raccontare una tragedia. Un musical documentary, un ibrido nuovo. I rifugiati non ci racconteranno il loro passato e non ci spiegheranno cosa vuol dire perdere la propria identità. Ce lo canteranno.
Irena Ruppel ha scoperto cose inaudite della sua vita, quando, in compagnia della sua amica Ivana, ricercatrice universitaria, arriva in una valleremota nel Delta del fiume Po. E sembra sapere molte cose del valligiano che la accoglie, il quale, a sua volta, rimane incuriosito e sconcertato da questa affascinante donna slovena, che sembra non parlare italiano, ma che pare capire tutto quello che accade.
Ogni anno la spiaggia di Mondello a Palermo ospita per tutta la stagione migliaia di bagnanti. Per queste persone le cabine allestite prima dell’estate sono lo scenario perfetto per nascondersi dietro al ricordo di uno status sociale che la crisi degli ultimi anni ha minato.
A Napoli è tornata la peste. Ridotta a un cumulo di rovine, sventrata nella forma e irriconoscibile nello spirito, la città è ormai interamente spopolata. In mezzo a questo scenario, unica superstite, una bambina rom ha trovato la salvezza rifugiandosi nel corpo di una balena radioattiva da dove prova a raggiungere una fantasiosa montagna di zucchero per ricongiungersi al papà scomparso. In questo suo viaggio, trasformandosi attraverso le sembianze di un sogno, altre storie di oggi e sempre riprenderanno vita.
In India una bambina è stata promessa in sposa perché il suo oroscopo recita che è l'unico modo che ha per poter sopravvivere. In Nigeria una bambina è stata presa in ostaggio da Boko Haram e, di notte, prova a scappare dai suoi sequestratori. In Perù una bambina è diventata madre. In Siria, a causa della guerra, una bambina è stata venduta al più ricco offerente. I loro quattro destini si incroceranno inevitabilmente, a partire dal nome che le unisce tutte: Hanaa.
I 55 giorni del rapimento che ha sconvolto l'Italia raccontati attraverso gli occhi e i sentimenti di quattro studenti che seguivano il corso di Procedura Penale della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università La Sapienza di Roma, tenuto proprio dal Professor Aldo Moro.
Un giorno del 1968 cinque ragazze italiane, quattro delle quali minorenni, salirono su un aereo che le avrebbe portate in Estremo Oriente, convinte di imbarcarsi nella tournèe del secolo fra Hong Kong, le Filippine e il Giappone. Così Le Stars, uno dei rari gruppi femminili italiani dell'epoca, si ritrovarono catapultate nel Vietnam del Sud, "arruolate" per esibirsi di fronte alle truppe americane.
Gregoria è l'unica ragazzina che vive a Casetta di Tiara, un paesino sperduto sull'Appennino tosco-emiliano, con solo 10 abitanti. Questo è l'ultimo anno che vive lì: a settembre dovrà trasferirsi a valle per andare al liceo e quello sarà anche il giorno in cui il film si concluderà. La storia racconta un anno passato con lei in questa sperduta parte dell'Appennino Tosco-Emiliano, dove echeggiano i versi di Dino Campana che proprio lì soggiornò frequentemente. Il passaggio delle stagioni, i riti naturali, la raccolta delle castagne, la caccia al cinghiale, la neve d'inverno accompagnano le giornate di Gregoria, quelle dei suoi genitori e dei compaesani.
Un vero e proprio viaggio iniziatico alla scoperta degli edifici infestati, o presunti tali, del territorio italiano. Attraverso il racconto di miti, leggende, eventi inspiegabili e macabri dettagli, lo spettatore arriverà a confrontarsi con le proprie paure, per vincerle o soccombere davanti ad esse. A guidare il percorso di esplorazione e indagine nel paranormale l'attore e fotografo Sandro Giordano il quale trascorrerà dodici notti in altrettanti edifici infestati.
Il documentario VIVERE, CHE RISCHIO - La coraggiosa storia del pioniere della ricerca scientifica: Cesare Maltoni ritrae, attraverso immagini inedite e testimonianze straordinarie di chi lo ha conosciuto, la figura di Cesare Maltoni, uno dei più brillanti scienziati del Novecento, vero e proprio fondatore di un ambito della ricerca scientifica oggi attualissimo: quello dello studio delle sostanze chimiche e inquinanti dannose per la salute. Uno scienziato che ha precorso i tempi, inaugurando con il suo team di collaboratori tutto un settore della ricerca medica come quello dedicato alla prevenzione delle patologie causate da prodotti industriali dannosi per l’ambiente e per l'uomo. Il ritratto di uno studioso geniale noto in tutto il mondo, di un talento rivoluzionario dalle cui ricerche è nata una metodologia scientifica ancora oggi insuperata.
Un viaggio visivo, storico, ma soprattutto emotivo dentro a uno dei cuori della storia fisica e psichica del nostro paese, i terremoti. Se l’Italia è un corpo, il terremoto è un colpo al cuore. Alessandro Preziosi, che cura regia e dà voce e presenza d'attore al film, è stato giovanissimo testimone del sisma in Irpinia, nel 1980. Il suo viaggio ci porta nel Belìce, colpito nel 1968, e in Friuli, ad Assisi, L'Aquila, Amatrice. Sismi, ma anche esperienze, umanità, ricostruzioni.
La diciottenne Irma Testa è la prima donna boxer italiana ad arrivare alle Olimpiadi. È un risultato straordinario per una ragazza cresciuta in uno dei quartieri più poveri e più crudeli di Napoli. Ma più Irma riesce e più diventa fragile. Dopo una sconfitta schiacciante ai Giochi di Rio, si chiede se il pugilato sia davvero il suo futuro. Vuole dare una direzione al suo percorso, ma deve prima fare i conti con la sua vita personale che ha evitato per così tanto tempo.