Bill Binney, critto-matematico, decodificatore, analista dell’intelligence è stato Direttore Tecnico della National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti, dove ha lavorato per più di 30 anni. Dopo la fine della Guerra Fredda, insieme a un piccolo team all’interno della NSA, inizia a sviluppare un rivoluzionario programma di sorveglianza in grado di captare qualsiasi segnale elettronico sulla terra, filtrarlo e fornire risultati in tempo reale, tutto questo senza invadere la privacy. Un programma perfetto, a parte un piccolo dettaglio, troppo economico. Per questo motivo i vertici della NSA, bramosi di dollari, lo scaricano tre settimane prima dell’11 settembre. Il 31 ottobre 2001 Binney diede le dimissioni, dopo aver scoperto che elementi del suo programma di monitoraggio dati (ThinThread) erano stati usati per spiare la popolazione americana.
Un viaggio alla scoperta di quello che si è sempre definito "Mes que un club" (più che un club). Barça Dreams porta al cinema i sogni e le ambizioni di una lunga lista di celebrità che hanno trovato la gloria nello stadio Camp Nou. 115 anni di storia dello sport narrati dall'anno di fondazione del football club, il 1899, fino ad oggi, per svelare i segreti della squadra che non solo è arrivata a stabilire un legame inedito con i propri tifosi - con l'impressionante cifra di 223 mila iscritti nel 2013, più di qualsiasi altra al mondo - ma anche a rappresentare e tutelare i valori e l'identità catalani.
Wiseman entra alla National Gallery di Londra e quel che ne esce supera di gran lunga la conoscenza dell'avventore più appassionato e frequente. Accade sempre così quando il maestro indiscusso di questo genere di documentario sceglie un soggetto. Perché Frederick Wiseman non si accosta alle cose, le penetra, ne osserva i bordi, la profondità, i doppi strati, ribaltando le prospettive per interrogarle tutte, nessuna esclusa. Con obiettività, con metodo, con la volontà di imparare tutto ciò che si può imparare, proprio lui che, a più di ottant'anni, ha così tanto da insegnare.
Dopo essere stati costretti dalle grandi multinazionali del tabacco a chiudere il loro sito di vendita online di sigarette, i fratelli Messina fondano Yesmoke, una piccola fabbrica di sigarette con sede a Settimo Torinese, in Piemonte. E' il loro modo di continuare il business e di non accettare le regole imposte dal "sistema tabacco" e dalle lobbies...
Dieci abitanti della Val Susa offrono alla macchina da presa le loro storie, a vario titolo intrecciate con il movimento NO TAV, che si oppone alla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. Gabriella Tittonel fa parte del gruppo "Cattolici per la vita della valle", e nelle sue camminate controlla il cantiere di Chiomonte, sabota le recinzioni, prega e interagisce con le forze dell'ordine preposte a vigilare. Aurelio Loprevite, speaker di Radio Blackout di Torino, rivive gli scontri del 27 febbraio 2012 in cui Luca Abbà cadde dal traliccio su cui si era arrampicato e la popolazione ridusse in fuga la polizia.
Il film narra le storie di quattro bambini, provenienti da angoli del pianeta differenti, ma uniti dalla stessa sete di conoscenza. Dalle savane sterminate del Kenya, ai sentieri tortuosi delle montagne dell'Atlante in Marocco, dal caldo soffocante del sud dell'India, ai vertiginosi altopiani della Patagonia, i quattro protagonisti, Jackson, Zahira, Samuel e Carlito sanno che la loro sopravvivenza, dipenderà dalla conoscenza e dall'istruzione scolastica.
Cos’è che ha in comune il movimento Occupy Wall Street con gli Indignados spagnoli o con la Primavera Araba? C’è una connessione tra il movimento democratico iraniano e le lotte siriane? E qual è il collegamento tra le attiviste ucraine in topless di Femen e le proteste contro il governo in Egitto? Le ragioni dietro ai vari sollevamenti in questi paesi possono essere diverse, ma le tattiche creative di non-violenza che essi usano sono strettamente connesse.
La vita all'interno della grande Chartreuse, il monastero nelle Alpi francesi, dove vivono i monaci certosini con la loro regola suprema che prevede il distacco più assoluto dal mondo.
Ambientato tra 1987 e il 1997 a Manhattan "All the Streets Are Silent: The Convergence of Hip Hop and Skateboarding" documenta un periodo in cui i marciapiedi di New York prosperavano grazie a due subculture di riferimento che hanno iniziato a integrarsi: hip-hop e skateboard. Con una soundtrack iconica e la narrazione di Eli Morgan Gesner, il regista Jeremy Elkin rievoca la magia di quel periodo esaltante con inedite immagini di repertorio e testimonianze di famosi personaggi allora ragazzi di strada, come Rosario Dawson, Fab5 Freddy, Stretch Armstrong, Leo Fitzpatrick, Moby e Darryl McDaniels.
Il regista arriva a Tokyo in una sorta di pellegrinaggio in onore di Yasuiro Ozu, il grande maestro del cinema giapponese morto e dimenticato nel 1963, e al tempo stesso per filmare l'odierna realtà metropolitana della capitale. Le sue riprese documentano le incredibili trasformazioni intercorse in appena venticinque anni dalla sua scomparsa.
Ali Boulala è stato uno dei più grandi skateboarder professionisti degli anni Novanta e Duemila. Il suo stile particolarmente spericolato lo rese molto popolare nelle comunità skater, così come alcune performance davvero estreme e particolarmente pericolose. Boulala è stato infatti il primo a saltare una scalinata di 25 gradini senza tenere lo tavola. Prima di riuscirci, però, si è procurato una incredibile serie di lacerazioni. Come affrontava lo sport affrontava anche la vita, scoprendo che non sono decisamente la stessa cosa.
Documentario che segue i piloti della stagione di Formula 1 del 1973.
Bollato come l'uomo più odiato del wrestling dopo aver vinto un controverso WCW World Heavyweight Championship nel 2000, l'attore David Arquette tenta un difficile ritorno allo sport che ha bloccato la sua promettente carriera a Hollywood. Pericolosamente determinato a riscattare la sua reputazione e a recuperare il rispetto per se stesso, Arquette non si fermerà davanti a nulla per guadagnarsi un posto nel wrestling professionistico.
E’ la notte che precede il suo addio al calcio e Francesco Totti ripercorre tutta la sua vita, come se la vedesse proiettata su uno schermo insieme agli spettatori. Le immagini e le emozioni scorrono tra momenti chiave della sua carriera, scene di vita personale e ricordi inediti. Un racconto intimo, in prima persona, dello sportivo e dell’uomo.
Paragonato dal New York Times a Tom Waits e Randy Newman, Paolo Conte è uno dei massimi cantori della provincia del mondo: le sue canzoni visive formano un immaginario atlante dell'anima, del suono e della poesia. Perché Conte ti porta via e ti affascina con uno spettacolo di arte varia, fingendo di passare per caso al Bar Mocambo, mentre una tragedia minima incombe tra il sorriso e una furtiva lacrima. Il documentario è un itinerario ideale con la voce narrante di Luca Zingaretti per raccontare un personaggio eclettico e, per certi versi, misterioso. Una grande storia, non soltanto musicale. È un intreccio di parole, versi e musiche che scattano foto del nostro immaginario attraverso le canzoni, i concerti, gli amici e le riflessioni del grande artista astigiano.
Un racconto inedito sulla leggendaria vicenda artistica e sulle doti di un interprete e autore capace di raccontare come nessun altro la commedia umana degli italiani del '900.
Ludovico de Maistre, Gabriele Saluci, Daniel Mazza e Stefano Cantarini sono quattro amici viaggiatori che decidono di unire le forze e sfruttare il potere dei social media per acquistare un mini bus da regalare alle bimbe vittime di abusi del villaggio di Ibbawale, in Sri Lanka. Ma prima di consegnare il grande regalo dovranno attraversare tutto il Paese in un viaggio ricco di momenti emozionanti, situazioni esilaranti, incontri sensazionali e inconvenienti imbarazzanti. Riusciranno a portare abbastanza allegria senza fare troppi danni?
Napoli, distretto di Traiano. Inizialmente era destinato agli abitanti delle baraccopoli sul lungomare di Napoli, che erano senzatetto dopo la guerra. Ma presto divenne una specie di ghetto. Alessandro e Pietro sono due adolescenti che girano con un iPhone per raccontare il loro difficile quartiere, la loro vita quotidiana, l'amicizia che li lega.
Palermo, Sicilia, Italia, 2017. Venticinque anni dopo gli omicidi dei giudici antimafia Giovanni Falcone (23 maggio 1992) e Paolo Borsellino (19 luglio 1992), e in occasione degli omaggi in memoria dei due eroi, la fotografa Letizia Battaglia, cronista della loro lotta titanica, critica l'opportunismo di personaggi loschi come l'imprenditore Ciccio Mira, che approfittano della commemorazione delle due tragedie.
il docufilm, realizzato in stretta collaborazione con il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, racconta le grandi storie che sono passate per i corridoi del museo e per le strade della città: dalla fondazione di Pietro I allo splendore di Caterina la Grande, dal trionfo di Alessandro I contro Napoleone, alla Rivoluzione del ’17, fino ai giorni nostri.
Il docu-film indaga il ruolo fondamentale che nella vita dell’artista ebbero Málaga, Barcellona e Parigi, ricordando perché ciascuna di esse fu così significativa nel corso della sua formazione. La prima, Malaga, è la città natale di Pablo, quella dove Picasso y Ruiz nacque il 25 ottobre 1881 e si appassionò all’arte, dipingendo all’età di otto anni il suo primo quadro: una corrida, naturalmente. L’amore per la pittura era un’eredità ricevuta dal padre, Josè Ruiz, artista e poi professore di disegno, ma anche dal nonno don Diego Ruiz, guantaio con un innato istinto per il disegno e la musica.
Da Tahiti alle Isole Marchesi. È il primo aprile del 1891 quando, a bordo della nave Océanien, Paul Gauguin lascia Marsiglia diretto a Tahiti, in Polinesia. Ha quarantatré anni e quella giornata segna l’inizio di un viaggio che porterà l’artista agli antipodi della civiltà, alla ricerca dell’alba del Tempo e dell’Uomo. Ai Tropici, Gauguin (1848-1903) resterà quasi senza intervalli fino alla morte: dodici anni di disperata e febbrile ricerca di autenticità, di immersioni sempre più profonde nella natura lussureggiante, di sensazioni, visioni e colori ogni volta più puri e accesi; l’approdo definitivo in un Eden talvolta crudele che farà di lui uno dei pittori più grandi di sempre tra quelli che si ispirarono alle Muse d’Oltremare.
Quando Abdallah - fondatore e leader storico del Gaza Parkour Team - venne invitato in Europa, alcuni anni fa, decise di non tornare a Gaza nel tentativo di diventare un atleta professionista. Oggi il suo amico e compagno di squadra Jehad vive ancora segregato nella Striscia. Ogni giorno allena i membri più giovani della squadra: solo lo sport permette loro di tenere in vita la speranza... anche lui sogna di lasciare la Palestina. Un giorno Abdallah decide che iscriversi alla competizione di parkour in Svezia. Negli stessi giorni, Jehad riceve finalmente il visto che aspettava da anni... ma come si può diventare uomini liberi, se il prezzo della libertà è perdere tutto ciò che si ama?